Gelosia patologica

Gelosia patologica

Da “Il Gazzettino” del 09/01/2001

“Gentile dott. Mercuri,
mio marito mi fa impazzire, mi tormenta. Io ho 50 anni, lui 56. Ha fatto il muratore fino a 45 anni, poi è andato in pensione per invalidità per broncopatia cronica, nevralgie e cattiva circolazione agli arti inferiori. Da giovane è stato un buon uomo, lavoratore; ma col vizio di bere, come suo padre ed un suo zio. Da 4/5 anni mi ossessiona con la sua gelosia. Io sono sicura di me stessa, non l’ho mai tradito, gli voglio ancora bene, abbiamo un figlio sposato, e due nipotini.
Mi hanno detto che l’abuso di bevande alcoliche può fare questi effetti, ma lui di ricoverarsi per disintossicarsi non vuole saperne… mi dia un consiglio Lei”.

Gentile signora,

l’alcool in dose eccessiva e prolungata negli anni, dà dipendenza, e può causare quella sindrome psichica e fisica che si chiama “alcoolismo cronico”. Dal lato fisico è soprattutto il fegato, l’apparato cardiocircolatorio e nervoso a risentirne; dal lato psichico ne risente la sfera cognitiva ed anche quella comportamentale ed affettiva. Si perde il senso del “rispetto” dell’altro oltre che quello per se stessi.

Inoltre, sempre dal lato psichico, può evidenziarsi una sintomatologia chiamata appunto “gelosia dell’alcoolista”. Tale sintomatologia prende origine da una effettiva, organica impotenza sessuale più o meno grave, dovuta ad aspetti di disturbi metabolici e di lesioni nervose. Può accadere, nell’alcoolista cronico, che mentre la psiche è eccitata patologicamente dall’alcool e quindi il desiderio sessuale è aumentato, la potenza sessuale è, come detto sopra, diminuita o assente.

A questo punto può accadere che si sviluppino idee di gelosia patologica, completamente infondata fino a veri e propri deliri di gelosia. Anche perché tra lui che “non ce la fa” e la partner che ovviamente dà segni di non gradimento si crea un circolo vizioso che peggiora il rapporto fino a risolversi in un netto rifiuto da parte della donna, giustamente.

A questo punto l’uomo comincia a pensare che la donna non vuole più fare l’amore con lui perché ne ha un altro. E qui comincia il calvario.

Spero comunque che questo non sia proprio il suo caso, ma Le consiglio di insistere, assieme a suo figlio ed al suo medico di famiglia perché Suo marito, magari prendendo lo spunto dalle altre patologie che egli ha, possa essere ricoverato abbastanza a lungo per disintossicarsi e poi intraprendere un programma di recupero in un Centro adatto per gli alcoolisti.