Dare a Cesare quel che è di Cesare (1 parte)
Da “Il Gazzettino” del 16/07/2001
Una signora di 48 anni mi scrive tramite Il Gazzettino e mi chiede se…
“tutti questi farmaci che gli uomini prendono per il sesso” possano favorire i tradimenti e le avventure e se… anche possano “favorire le perversioni”.
Gentile Signora,
intanto, mi scusi, ma mi sembra che Lei abbia una visione distorta della situazione di “tutti questi uomini che prendono farmaci per il sesso…”.
Io sono convinto che i due-tre ottimi ed efficaci farmaci per il sesso, quando questo funziona male, e cioè le prostaglandine per uso iniettivo intracavernoso ed il Sildenafil (Viagra), ai quali da pochi giorni se ne è aggiunto un altro, l’apomorfina, siano prescritti da medici perfezionati in disturbi sessuali, cioè medici andrologi e sessuologi scrupolosi che, prima di prescriverli, fanno una diagnosi corretta e propongono alcuni esami per escludere le controindicazioni.
“I tradimenti e le avventure” sia degli uomini che delle donne ci sono sempre stati e dipendono dagli individui, da come uno si pone rispetto a certi valori a cui può o meno aderire, oppure da alcune situazioni psicologiche o del singolo o della relazione di coppia ed anche dipendono dai contesti sociali più o meno permissivi.
Chi pensasse che l’efficienza sessuale ritrovata con i farmaci possa essere la causa o comunque favorire i tradimenti o le avventure sessuali, vuol dire che pensa anche alla fedeltà non come virtù della persona, ma come “impossibilità di peccare”. E’ come se si pensasse che ridando le mani ad un monco si possa favorire che egli diventi un ladro, o che dando l’avvenenza ad una donna brutta ella diventi una p …oco seria.
Lo spazio a disposizione non mi consente di rispondere all’altra domanda che comunque sarà il tema del prossimo articolo.