Il congresso
Da “Il Gazzettino” del 22/10/2001
Sono appena tornato da Roma dove ho partecipato ai lavori del Congresso della Società Europea per la Ricerca sui disturbi sessuali e l’impotenza.
Sono stati tre giorni di studio e di scambi di interessanti notizie e novità in campo andrologico e sessuologico.
Si è posto l’accento, da parte di alcuni di noi soci, su un concetto importante: l’Andrologia, specialità medica dei disturbi sessuali maschili, si deve sempre integrare con la Sessuologia, che ne spiega e ne cura i risvolti psicologici e comportamentali ed è attenta anche alle funzioni e disfunzioni sessuali femminili e di coppia.
Nel versante più propriamente farmacologico-andrologico, il Sildenafil (Viagra) la fa ancora da padrone, in commercio ormai da tre anni in 110 Paesi.
Un posto ben definito ce l’hanno ancora le prostaglandine per via intracavernosa.
Anche la nuova sostanza in commercio da pochi mesi, l’Apomorfina, ha un suo uso ed una sua collocazione terapeutica: questo farmaco non agisce direttamente sulla circolazione, ma sull’area cerebrale deputata al rilascio della dopamina ed all’inizio di un’erezione normale.
Di prossima uscita, forse a maggio, due farmaci della stessa classe del Sildenafil: il Vardenafil, sperimentato positivamente soprattutto per i disturbi sessuali nei diabetici, ed il Tadalafil, battezzato come “pillola del week-end” perché ne basterebbe una per avere efficacia per 17-24 ore.
Coraggio quindi, sempre: una corretta diagnosi andrologica-sessuologica consente oggi una terapia per disturbi che, fino ad un recente passato, toglievano un piacere legittimo ed importante della vita.