Innamoramento. Amore… e dintorni
Da “Il Gazzettino” del 03/09/2001
“Dottore, non mi capisco… ho trent’anni e non riesco a innamorarmi, cioè mi innamoro troppo spesso.
La mia più cara amica mi dice che le mie sono solo “cotte”. Ma ormai sono adulta, sono allora incapace di amare? Attendo una sua risposta sulla sua Rubrica del Gazzettino, che seguo sempre con interesse.”
Gentile Signorina,
diciamo subito che col termine “innamoramento” si vuole intendere lo sbocciare, lo stato nascente dell’amore. Ci innamoriamo quando ci sentiamo pronti a cambiare e a ricominciare a vivere. E’ un momento magico, un colpo di fulmine, una fascinazione. E sperimentiamo sentimenti forti ed altrettante forti sensazioni fisiche. L’innamoramento può durare poco o tanto a seconda degli individui e delle situazioni. A volte si trasforma in Amore, in un sentimento cioè duraturo con una progettazione di vita a due, ma meno forte, meno bruciante per certi aspetti, soprattutto fisici.
L’innamoramento si deve distinguere dalla più semplice “infatuazione”. E’ questa una sensazione meno forte e meno duratura dell’innamoramento. Può nascere per varie motivazioni: competitiva, che si esaurisce quando abbiamo vinto la sfida di portare via qualcuno ad un’altra persona; divistica per una persona importante e che può essere anche solo infatuazione platonica e che finisce quando questa persona non è più importante o quando non la vediamo più tale; infatuazione erotica, che si esaurisce, perde di interesse dopo avere esperimentato con tale persona gli aspetti sessuali.
Questo ultimo tipo di infatuazione è molto simile alla ancora più semplice ed elementare “attrazione sessuale”, che si presume priva di qualsiasi sentimento, quasi solo un istinto. E’ più frequente e praticata dai maschi, sebbene non sia rarissima anche nelle donne, specie delle ultime generazioni, ma pur sempre legata ad una qualche sensazione psicologica di interesse e di curiosità.
Quindi, gentile lettrice, da quanto mi scrive nella sua lettera, posso dirLe che i suoi non siano mai starti “veri amori”, ma neanche solo, credo, semplici “attrazioni sessuali”. Rimangono quindi le infatuazioni o gli innamoramenti. Se tale suo modo di essere La fa soffrire davvero, sarebbe utile tentare una psicoterapia.