Innocente trasgressione
da “Il Gazzettino” del 09/11/1998
Tra le vane telefonate ricevute al servizio del Gazzettino “il Medico risponde” mi ha colpito quella di una giovane signora sposata da circa sei anni che mi ha detto di essere “sconvolta” dall’avere scoperto che il marito, ogni tanto, si masturba: “…non credo sia una cosa normale… adesso che siamo sposati e possiamo fare all’amore quando vogliamo…”.
Ovviamente rassicuro la signora, ma il caso mi sembra interessante per essere, seppur brevemente, trattato da questa rubrica di Sessuologia.
Secondo serie statistiche sessuologiche (Rapporto Asper), dopo l’adolescenza, la masturbazione è presente nell’87% degli uomini e nell’85% delle donne, con varia frequenza. Questa percentuale ed anche la frequenza scendono a circa la metà nelle coppie che pure hanno soddisfacenti rapporti sessuali. Nelle coppie la masturbazione può essere reciproca o solitaria. E’ quest’ultima che preoccupava la signora della telefonata.
L’autoerotismo in realtà è qualcosa di diverso e di non proprio sovrapponibile alla sessualità a due, anche se entrambi gli atti sono finalizzati al piacere ed esitano nell’orgasmo e, nell’uomo, anche
nella eiaculazione. Ma, comunque, sia ben chiaro che la masturbazione non è né un vizio, né una malattia; né provoca malattie a meno che uno non sia ossessionato… allora la malattia ce l’ha
già, non è causata dalla masturbazione. Chiaro che la masturbazione non deve però diventare un’alternativa stabile o preminente alla sessualità di coppia.
La persona che scopre che li partner ogni tanto si masturba non deve avere la sensazione di sentirsi “estromessa”, quasi inutile perché momentaneamente non utilizzata dal partner, nè deve
credere di non essere in grado di soddisfarlo completamente. Anche nella vita sessuale di coppia è “fisiologico”, cioè normale, che ci siano momenti, situazioni non sempre condivisibili: alcune
fantasie sessuali, per esempio, più facilmente e più frequentemente presenti nella masturbazione, non è sempre opportuno condividerle.