Le domande inopportune ma scusabili

Le domande inopportune ma scusabili

Da “Il Gazzettino” del 08/10/2001

Mi telefona, al Servizio del Gazzettino “Il medico sessuologo risponde”, una giovane donna la quale mi dice che il suo ragazzo spesso le chiede durante il rapporto sessuale… “a che punto sei?” e alla fine… “sei venuta?”. Lei a quest’ultima domanda risponde sì, anche se a volte non è vero, mentre alla prima o si smorza o le viene da ridere.

“Ma perché”, mi chiede, “gli uomini sono così insicuri?”

Le rispondo che molti uomini sono insicuri nel sesso: alcuni perché magari giovani o comunque inesperti; altri perché, ignoranti della sessualità reale, si fanno falsi miti: l’erezione nell’uomo non è mai “garantita al 100%” in quanto egli ha un “organo erettile” e non “eretto”; ed anche la “durata” della stessa può non essere sempre sufficiente per qualsiasi donna; ed inoltre nell’uomo le eventuali defaillance sono sempre visibili ed egli ci rimane sempre molto male; e se è vero che le donne il più delle volte rassicurano e sdrammatizzano, alcune altre, o per ignoranza sessuale o per loro stessa insicurezza sul loro fascino, tendono colpevolizzare o ad interpretare.

E poi anche il versante femminile ha le sue caratteristiche ed i suoi problemi: a volte difficoltà ad eccitarsi, spesso difficoltà a raggiungere l’orgasmo, che alcune volte viene finto.

Ecco alcuni motivi delle domande “inopportune”, ma tutto sommato “scusabili” perché dimostrano magari inesperienza, ma anche buona volontà.

Certo che bisognerebbe conoscersi bene, anche sessualmente: imparare a decifrare il linguaggio e le reazioni del corpo della partner senza troppe domande; raccontarsi e quindi sapere i gusti e le fantasie sessuali; ironizzare un po’, sempre con simpatia e leggerezza. E se poi c’è l’Amore…